sabato 24 marzo 2012

L'Asia


L'Asia è il più vasto dei continenti della Terra, con una superficie più di quattro volte maggiore di quella dell'Europa e pari a circa un terzo di tutte le terre emerse.Si presenta nel suo complesso come una massa continentale compatta di grandi dimensioni, ed è il solo continente ad essere bagnato da tre oceani: l'Atlantico (con il Mar Glaciale Artico e il Mar Mediterraneo), l'Indiano e il Pacifico. La massa continentale si spinge a sud con le tre grandi penisole dell'Arabia, del subcontinente indiano e dell'Indocina. A quest'ultima seguono, come prolungamento naturale, le isole dell'Indonesia, mentre più a est, nell'Oceano Pacifico, vi sono grandi festoni di isole che, dalle Curili al Giappone e alle Filippine, delimitano mari costieri. È da notare che l'Asia non è separata fisicamente e geologicamente dall'Europa, con la quale forma un'unica massa continentale, l'Eurasia. La sua identificazione come continente separato è largamente accettata ma solo convenzionale, dovuta a ragioni storiche. L'Asia inoltre è unita anche all'Africa dall'istmo di Suez; è separata dall'America settentrionale dallo stretto di Bering (largo 92 km); il complesso insulare indonesiano la collega all'Australia.

La prima rivoluzione industriale


La rivoluzione industriale è un processo di evoluzione economica che da un sistema agricolo-artigianale-commerciale porta ad un sistema industriale moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate (come ad esempio i combustibili fossili).
Spesso si distingue fra prima e seconda rivoluzione industriale. La prima riguarda prevalentemente il settore tessile-metallurgico e comporta l'introduzione della spoletta volante e della macchina a vapore; il suo arco cronologico è solitamente compreso tra il 1760-1780 al 1830. La seconda rivoluzione industriale viene fatta convenzionalmente partire dal 1870-1880, con l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio. Talvolta ci si riferisce agli effetti dell'introduzione massiccia dell'elettronica e dell'informatica nell'industria come alla terza rivoluzione industriale, che viene fatta partire dal 1970. La rivoluzione industriale comporta una profonda ed irreversibile trasformazione che parte dal sistema produttivo fino a coinvolgere il sistema economico nel suo insieme e l'intero sistema sociale. L'apparizione della fabbrica e della macchina modifica i rapporti fra gli attori produttivi. Nasce così la classe operaia che riceve, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario. Sorge anche il capitalista industriale, imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mira ad incrementare il profitto della propria attività.

La seconda rivoluzione industriale


La seconda rivoluzione industriale è il processo di sviluppo industriale che viene cronologicamente riportato al periodo compreso tra il congresso di Parigi (1856) e quello di Berlino (1878) e in particolare all'ultimo decennio del 1800.Nella seconda metà dell’Ottocento l’Europa occidentale estese e consolidò la propria presenza nel mondo. Il suo prestigio si fondava sulla superiorità nel campo scientifico e tecnologico e sulla potenza industriale e capitalistica, rafforzato in seguito alla scoperta di nuove fonti di energia, come il petrolio e l’elettricità, all’utilizzo di nuovi sistemi di comunicazione e di trasporto, al dominio incontrastato del commercio mondiale.
Intanto le grandi potenze europee portavano a termine le conquiste coloniali, soprattutto in Africa, spinte dal desiderio di procurarsi nuovi mercati di vendita per i prodotti nazionali e di accaparrarsi materie prime e risorse energetiche a basso costo. A questo prodigioso sviluppo industriale, che si protrasse fino agli inizi nel Novecento e che interessò altri Stati del mondo, come gli U.S.A. ed il Giappone, è stato dato il nome di Seconda rivoluzione industriale. In Europa, nel periodo tra il 1850 ed il 1914, si assistette ad una serie di cambiamenti importanti, che mutarono la vita del continente. Le innovazioni non furono della stessa portata in tutti i paesi: più forti e caratterizzati in alcuni, meno evidenti in altri; tuttavia gli Europei avevano l’impressione di essere giunti ad una svolta.

Esami ECDL: argomenti


1- Concetti di base dell’ICT, richiede che il candidato comprenda i concetti fondamentali delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) ad un livello generale e conosca le varie parti di un computer.
2- Il Sistema Operativo, richiede che il candidato dimostri di possedere competenza nell’uso delle normali funzioni di un personal computer. L’ebook contiene diversi video che illustrano come utilizzare alcune funzioni avanzate di Windows
3-Elaborazione di testi, richiede che il candidato dimostri la capacità di usare un programma di elaborazione testi per creare lettere e documenti. In questo ebook viene utilizzato Word 2007, alcuni video illustrano come utilizzare alcune funzioni avanzate del programma
4-Foglio elettronico, richiede che il candidato dimostri di sapere usare il programma di foglio elettronico per produrre dei risultati accurati. In questo ebook viene utilizzato Excle 2007, alcuni video illustrano come utilizzare alcune funzioni avanzate del programma
5-Uso delle basi di dati, richiede che il candidato comprenda il concetto di base dati (database) e dimostri di possedere competenza nel suo utilizzo. In questo ebook viene utilizzato Access 2007, alcuni video illustrano come utilizzare alcune funzioni avanzate del programma.
6-Strumenti di Presentazione. L'esame richiede che il candidato dimostri competenza nell’utilizzo del software di presentazione. Un manuale semplice e completo utile sia a chi ha già delle nozioni di base di Informatica e deve prepararsi all'esame ma anche per chi vuole cominciare ad entrare nel complesso mondo dell'informatica.
7-Internet e Posta elettronica. La prima parte dell'esame richiede che il candidato dimostri di possedere conoscenze relative a Internet e sappia utilizzare un browser web. La seconda sezione richiede che il candidato comprenda alcuni dei concetti legati alla posta elettronica (e-mail), conosca altre opzioni di comunicazione e apprezzi alcune considerazioni legate alla sicurezza nell’uso della posta elettronica.

http://www.studentville.it/test_e_quiz/ecdl/teoria

mercoledì 22 febbraio 2012

Gli strumenti della musica indiana

La vina
La musica classica indiana è di tipo monofonico ed è quindi basata su di una singola linea melodica. Lo spettacolo di una composizione comincia con gli interpreti che escono in un ordine prestabilito: prima lo strumento solista, poi il cantante e quindi i musicisti ed i percussionisti. I musicisti cominciano l'accordatura dei loro strumenti e questo processo spesso si mescola impercettibilmente all'inizio della musica.
Gli strumenti musicali indiani usati nell'esecuzione della musica classica sono la vina (strumento antichissimo a corde pizzicate, ne esistono
diversi tipi), il mridangam (percussione, India del Sud), la tabla (percussione, India del Nord), il pakhawaj (percussione, India del Nord), il kanjira (percussione, India del Sud), il tamburo, il flauto, il sitar, il sarod (India del Nord), il gottuvadyam (tipo di vina dell'Idia del Sud), il violino (usato principalmente nel Sud), la sarangi (strumento ad arco, India del Nord), il santur (simile a un cymbalom, India del Nord) e la chitarra indiana (una modifica della chitarra occidentale che viene suonata nello stile della chitarra slide).

martedì 21 febbraio 2012

La musica indiana


Le origini della musica classica indiana sono tracciate a partire dal più antico libro di sacre scritture della tradizione indù, i Veda. Il Samaveda, uno dei quattro Veda, tratta a lungo di questo tema.
I due sistemi principali della musica classica indiana sono:
1. La musica indostana (Hindustani), del nord dell'India,
2. La musica carnatica (Karnàtak), dell'India meridionale.
Il tema primario della musica indostana è la Lila. La musica carnatica è basata sempre sul concetto di raga come la musica del nord, ma differisce poiché le due sono evolute diversamente. Enfatizza le qualità vocali piuttosto che quelle degli strumenti. Temi primari sono Devi e Rama che descrivono i canti dei templi e patriottici.

sabato 4 febbraio 2012

Il surrealismo

Il surrealismo è un movimento culturale molto diffuso nella cultura del novecento che nasce in opposizione al Dadaismo. Ha coinvolto tutte le arti visive, anche letteratura e cinema, quest'ultimo nato negli anni venti a Parigi. Il movimento ebbe come principale teorico il poeta André Breton, che canalizzò la vitalità distruttiva del dadaismo. Breton fu influenzato dalla lettura de L'interpretazione dei sogni di Freud del 1899; dopo averlo letto arrivò alla conclusione che era inaccettabile il fatto che il sogno (e l'inconscio) avesse avuto così poco spazio nella civiltà moderna e pensò quindi di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l'inconscio avessero un ruolo fondamentale. Nacque così il surrealismo.

Il futurismo

Il Futurismo nasce in un periodo (inizio Novecento) di grande fase evolutiva dove tutto il mondo dell'arte e della cultura era stimolato da moltissimi fattori determinanti: le guerre, la trasformazione sociale dei popoli, i grandi cambiamenti politici, e le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione come il telegrafo senza fili, la radio, aeroplani e le prime cineprese; tutti fattori che arrivarono a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, "avvicinando" fra loro i continenti. Il XX secolo era quindi invaso da un nuovo vento, che portava all'interno dell'essere umano una nuova realtà: la velocità. Le catene di montaggio abbattevano i tempi di produzione, le automobili aumentavano ogni giorno, le strade iniziarono a riempirsi di luce artificiale, si avvertiva questa nuova sensazione di futuro e velocità sia nel tempo impiegato per produrre o arrivare ad una destinazione, sia nei nuovi spazi che potevano essere percorsi, sia nelle nuove possibilità di comunicazione. Questo movimento nacque inizialmente in Italia, successivamente si diffuse in tutta Europa.

Il cubismo

Cubismo è un'espressione con cui si è soliti designare una corrente artistica ben riconoscibile, distinta e fondativa rispetto a molte altre correnti e movimenti che si sarebbero successivamente sviluppate. Tuttavia il cubismo non è un movimento capeggiato da un fondatore e non ha una direzione unitaria. Il termine "cubismo" è occasionale : nel 1908 Matisse osservando alcune opere di Braque composte da "piccoli cubi" le giudicò negativamente, e Louis Vauxcelles l'anno dopo le chiamò "bizzarrie cubiste". Da allora le opere di Picasso , Braque e altri vennero denominate cubiste. Si può tuttavia individuare in Paul Cézanne un pittore che nelle sue solitarie sperimentazione è stato in grado di prefigurare quelli che saranno lo stile, la visione e le tematiche cubiste. Partendo dalla semplificazione delle forme di Cézanne e dall'osservazione dell'espressività delle maschere africane, alcuni artisti iniziarono ad operare una scomposizione della figuratività e, attraverso un'etichetta non proprio lusinghiera imposta da un critico esterno al gruppo (nello specifico, da Louis Vauxcelles in una recensione del 1908 comparsa su Gil Blas), questi artisti giungono alla scomposizione dell'oggetto, abbandonando completamente la visione prospettica e naturalistica.

Progetto Comenius

Il progetto Comenius è un programma settoriale europeo facente parte del Lifelong Learning Programme, insieme al progetto Leonardo da Vinci, al progetto Erasmus e al programma Grundtvig. Le azioni Comenius nascono come programma di supporto volte a garantire lo sviluppo e la formazione scolastica, per aiutare i giovani e il personale docente a comprendere meglio le culture europee, le diverse lingue e valori. Comenius promuove lo sviluppo della conoscenza e della comprensione del valore delle diversità culturali e linguistiche in tutta Europa. Prevede il miglioramento della qualità e l’aumento del volume della mobilità degli scambi di allievi, personale docente e istituti scolastici nei vari Stati membri dell'Unione europea, in modo da coinvolgerli in attività educative congiunte. Favorendo scambi culturali tra studenti, Comenius si impegna ad aiutare i giovani ad acquisire le competenze di base necessarie allo sviluppo dell’individuo, migliorare e aumentare i partenariati tra scuole dei diversi paesi UE, incoraggiando inoltre, l'apprendimento di lingue straniere. Il personale docente perfeziona la qualità e la dimensione europea della propria formazione, oltre a potenziare le metodologie pedagogiche e la gestione scolastica.

La prima guerra di indipendenza

La prima guerra di indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento, caratterizzato da spontanea partecipazione popolare, in cui varie città (come Milano, Venezia, Genova) e regioni (come la Sicilia e la Toscana) si ribellarono e si dettero governi propri e una guerra fu condotta dagli stati italiani (ma soprattutto dal Piemonte, interessato a espandersi in Lombardia e Veneto) contro l'Austria. Viene detta 'prima' perché nella storiografia ufficiale e scolastica viene inserita in una serie di conflitti che videro come comun denominatore la partecipazione del Regno di Sardegna (che in seguito diventerà il Regno d'Italia) sempre opposto all'Impero austriaco e che si sarebbe risolta con la Prima guerra mondiale e la fine dell'Austria-Ungheria. Dal punto di vista strettamente militare viene divisa in tre fasi: due campagne militari (una prima da 23 marzo al 9 agosto 1848 e una seconda dal 20 al 24 marzo 1849), separate da un periodo di tregua durato alcuni mesi. Volendo la guerra può esser divisa anche in due parti: una prima fase in cui la guerra è condotta da Regno di Sardegna, Granducato di Toscana, Regno delle Due Sicilie e Stato della Chiesa, seguida da una seconda fase (iniziata nell'Aprile del 1848) in cui ufficialmente gli alleati del Regno di Sardegna (pur mantenendo le loro truppe) lasciano la coalizione.

Il fonoautografo

La prima invenzione nota di fonografo fu il fonoautografo, ideato da Leon Scott de Martinville e brevettato il 25 marzo 1857. Era in grado di trascrivere graficamente le onde sonore su un mezzo visibile, ma non c'era modo di riprodurre il suono registrato.L'apparecchio era costituito da un corno che concentrava il suono su una membrana cui era fissata una setola di maiale. Inizialmente il mezzo di scrittura era un vetro annerito col fumo, su cui la setola incideva il tracciato. Successivamente fu impiegato un foglio di carta annerito fissato su un cilindro, una soluzione simile a quella adottata successivamente da Edison. In un'altra soluzione era utilizzato un rotolo di carta. L'impiego era limitato come strumento di laboratorio per studi di acustica, con funzione simile al moderno oscilloscopio. Lo scienziato francese Charles Cros presentò il 18 aprile 1877 una teoria sul funzionamento di un ipotetico fonografo. Egli non realizzò alcun apparecchio pratico.

Tavola n° 7, 3°A

Tavola n° 6, 3°A

Tavola n° 22, 2°A

Tavola n° 14, 2°A

Tavola n° 13, 2°A

Tavola n° 9, 2°A

Tavola n° 8, 2°A

Tavola n° 4, 1°A

mercoledì 1 febbraio 2012

La struttura di una canzone

La canzone è composta:
1.  Dalla strofa (o strofe): è un gruppo di versi, di numero e di tipo fisso o variabile che vengono organizzati secondo uno schema, in genere ritmico, seguito da una pausa. È nota anche con il nome di stanza. Per poter definire i vari tipi di strofe occorre prendere in considerazione sia la successione delle rime che il numero dei versi. La strofa può quindi essere considerata un sistema ritmico che viene stabilito dalla combinazione delle rime e dalla struttura metrica dei versi che la compongono. Le combinazioni strofiche possono essere infinite. Esse sono legate a regole fisse di decodificazione del testo poetico ma anche alla capacità di innovazione e alla libertà del poeta.
I generi metrici più frequenti sono: il distico, la terzina, la quartina, la sestina,l'ottava.
2. Il ritornello è presente in quasi tutti i brani musicali pop o rock. Normalmente è associato alla frase musicale più orecchiabile, e la sua efficacia gioca un ruolo fondamentale nel successo di un brano di musica leggera. Di solito viene posto in evidenza anche da contrasti marcati con la strofa, che possono includere elementi melodici, ritmici, armonici e lirici; la strumentazione stessa può essere arricchita nel ritornello per conferirgli maggiore enfasi. Il ritornello può essere reso più interessante introducendo varianti melodiche e liriche fra le diverse ripetizioni. Tuttavia, tali variazioni non devono pregiudicare la riconoscibilità del ritornello stesso; per esempio, potrebbero essere modificate le parole, preservando però la struttura delle rime. Talvolta, le variazioni del ritornello hanno lo scopo di descrivere l'evolvere di una trama.
3. Dall'introduzione: nella terminologia della musica indica un passaggio o una sezione che si apre con un movimento o un pezzo separato. Nella musica popolare è spesso definito intro. L'introduzione stabilisce la melodia, l'armonico, e/o il ritmo relativo al corpo principale di un pezzo.
4. In musica la coda è una breve sezione musicale che serve da conclusione di un episodio (ad esempio un canone, un tempo di un'aria o un movimento di una sinfonia).
In genere la coda è usata come passaggio da un movimento musicale ad una parte finale di coda che ha lo scopo di prolungare il brano aggiungendo una parte conclusiva. Ad esempio se nella fuga è il breve passaggio dalla fine di un episodio all'ingresso della risposta, nelle variazioni è talvolta un episodio esteso indicato per terminare una serie di pezzi ciascuno autonomamente già concluso.
5. Dall' inciso: una sezione, generalmente di otto battute, che ha la funzione di separare la ripetizione di strofe e ritornelli.

mercoledì 25 gennaio 2012

Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi nacque nelle campagne della bassa parmense, a Roncole, frazione di Busseto, il 10 ottobre 1813 da Carlo, oste e rivenditore di generi alimentari, e Luigia Uttini, filatrice. Carlo proveniva da una famiglia di agricoltori piacentini (stesse origini della moglie) e, dopo aver messo da parte un po' di denaro, aveva aperto una modesta osteria nella casa di Roncole, la cui conduzione alternava al lavoro dei campi. L'atto di nascita fu redatto in francese, appartenendo in quegli anni Busseto e il suo territorio all'Impero francese creato da Napoleone.Pur essendo un giovane di umile condizione sociale, riuscì tuttavia a seguire la propria vocazione di compositore grazie alla buona volontà e al desiderio di apprendere dimostrato. L'organista della chiesa di Roncole, Pietro Baistrocchi, lo prese a benvolere e gratuitamente lo indirizzò verso lo studio della musica e alla pratica dell'organo. Più tardi, Antonio Barezzi, un negoziante amante della musica e direttore della locale società filarmonica, convinto che la fiducia nel giovane non fosse mal riposta, divenne suo mecenate e protettore aiutandolo a proseguire gli studi intrapresi. La prima formazione del futuro compositore avvenne tuttavia sia frequentando la ricca biblioteca della Scuola dei Gesuiti a Busseto, ancora esistente, sia prendendo lezioni da Ferdinando Provesi, maestro dei locali filarmonici, che gli insegnò i principi della composizione musicale e della pratica strumentale. Verdi aveva solo quindici anni quando, nel 1828, una sua sinfonia d'apertura venne eseguita, in luogo di quella di Rossini, nel corso di una rappresentazione di Il barbiere di Siviglia al teatro di Busseto. Nel 1832 si stabilì a Milano, grazie all'aiuto economico di Antonio Barezzi e a una "pensione" elargitagli dal Monte di Pietà di Busseto. A Milano tentò inutilmente di essere ammesso presso il locale prestigioso Conservatorio e fu per diversi anni allievo di Vincenzo Lavigna, maestro concertatore alla Scala. Nel 1836 sposò Margherita Barezzi, ventiduenne figlia del suo benefattore, con la quale due anni più tardi andò a vivere a Milano in una modesta abitazione a Porta Ticinese. Nel 1839 riuscì finalmente, dopo quattro anni di lavoro, a far rappresentare la sua prima opera alla Scala: era l'Oberto, Conte di San Bonifacio, su libretto originale di Antonio Piazza, largamente rivisto e riadattato da Temistocle Solera. L'Oberto era un lavoro di stampo donizettiano, ma alcune sue peculiarità drammatiche piacquero al pubblico tanto che l'opera ebbe un buon successo e quattordici repliche. isto l'esito dell'Oberto, l'impresario della Scala Bartolomeo Merelli gli commissionò la commedia Un giorno di regno, andata in scena con esito disastroso. L'insuccesso dell'opera fu dovuto, con ogni probabilità, alle condizioni in cui fu composta. Un tremendo dolore attanagliava Verdi a causa della tragedia familiare che aveva vissuto: la morte della moglie e dei figli avuti da lei. La prima ad andarsene era stata la piccola Virginia Maria, nata nel marzo 1837 e morta nell'agosto 1838; Icilio Romano, nato nel luglio 1838, era morto invece nell'ottobre 1839. Infine la loro madre Margherita era spirata nel giugno 1840. Verdi era solo, privo ormai della sua famiglia. Ciò aveva gettato il musicista nel più profondo sconforto, e per ironia della sorte l'opera che gli era stata richiesta doveva essere comica. Fu ancora Merelli a convincerlo a non abbandonare la lirica, consegnandogli personalmente un libretto di soggetto biblico, il Nabucco, scritto da Temistocle Solera. Verdi, però, ancora scosso dalla tragedia familiare ripose il libretto senza neanche leggerlo, se non ché, una sera per spostarlo gli cadde per terra e si aprì, caso volle proprio sulle pagine del Va, pensiero, e quando Verdi lesse il testo del famoso brano rimase scosso...dopo di ché andò a dormire ma non riuscì a prendere sonno, si alzò e rilesse il testo più volte e alla fine lo musicò, e una volta musicato il Va, pensiero decise di leggere e musicare tutto il libretto. L'opera andò in scena il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala e il successo fu questa volta trionfale. Venne replicata ben 64 volte solo nel suo primo anno di esecuzione. Con Nabucco iniziò la parabola ascendente di Verdi.
 Sotto il profilo musicale l'opera presenta ancora un impianto belcantistico, in linea con i gusti del pubblico italiano del tempo, ma teatralmente è un'opera riuscita, nonostante la debolezza e alcune ingenuità del libretto. Lo sviluppo dell'azione è rapido, incisivo, e tale caratteristica avrebbe contraddistinto anche la successiva, e più matura, produzione del compositore. Alcuni personaggi, come Nabucodonosor e Abigaille, sono fortemente caratterizzati sotto il profilo drammaturgico, così come il popolo ebraico, che si esprime in forma corale, unitaria, e che forse rappresenta il protagonista vero di questa prima, significativa, creazione verdiana. Uno dei cori dell'opera, il celebre Va, pensiero, finì col divenire una sorta di canto doloroso o inno contro l'occupante austriaco, diffondendosi rapidamente in Lombardia e nel resto d'Italia.

La nascita della musica italiana

La musica nella penisola italiana ha origine già prima dell'affermazione del dominio di Roma, quando una modesta presenza di musiche etrusche o italiche si sviluppavano e influenzavano nella stessa città. È in questo periodo che si fa risalire la diffusione di strumenti di metallo usati a scopi militari, come la buccina, il lituo e l tuba di bronzo a canna dritta. In seguito, dopo la conquista della Magna Grecia e di quell'antica da parte dei romani, vi fu una forte influenza della cultura ellenistica (e quindi della musica greca). La musica dei romani, rispetto a quella greca, era più vivace, in quanto mescolata con elementi di origine italica ed eseguita da grandi complessi in cui dominavano gli strumenti a fiato come la tibia e ancora la buccina e il lituo. Si faceva anche uso dell'organo idraulico e di vari strumenti a percussione. In periodo romano, dunque, oltre agli scopi militari, la musica veniva utilizzata per accompagnare gli spettacoli dei gladiatori e le pantomime. Con la diffusione del Cristianesimo, si vide la nascita del canto cristiano e della musica corale, alle quali venne affiancato, successivamente, l'accompagnamento del'organo. Agli inizi del VI secolo si ebbe la nascita del canto gregoriano che classificò i brani di musica sacra secondo un sistema di modi ispirati ai modi della musica greca. Dal IX secolo e per tutto il Medio Evo venne introdotto l'uso del neuma, che fu la prima forma di notazione musicale, che venne abbandonata intorno al XV secolo dopo l'introduzione del pentagramma. Ma il Medio Evo fu anche caratterizzato dalla produzione di musica di carattere non sacro, per accompagnare spettacoli teatrali, recitazioni di poesie o semplicemente per ballare. Il primo volume di musica a stampa fu pubblicato nel 1501 a Venezia ad opera di Ottaviano Petrucci: si trattava dell'Harmonice Musices Odhecaton. Alla fine del secolo, il trattato De Institutioni Harmonica (1589) di Gioseffo Zarlino definisce in modo completo ed esauriente le leggi dell'armonia (e quindi della polifonia). Passando all'Ottocento, si giunge alla grande stagione operistica italiana. Tra i maggiori protagonisti si annoverano Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, le cui opere sono tutt'oggi rappresentate in tutto il mondo. E' questo anche il periodo d'oro della canzone napoletana, grazie ad autori come Salvatore di Giacomo, Libero Bovio, Ferdinando Russo, Ernesto Murolo. Alcune canzoni di quel periodo sono ancora oggi molto popolari, e diverse sono state tradotte anche in lingua straniera. La canzone "'O sole mio", datata 1898, è ritenuta da molti una delle canzoni più famose al mondo. Si giunge, infine, al Novecento, che vede la nascita della musica pop e rock (oltre agli altri numerosi generi musicali del periodo) negli Stati Uniti, che giunse, più tardi, anche in Italia. Da non dimenticare Il Canto degli italiani scritto da Goffredo Mameli (testo) e Michele Novaro (musica) nella prima metà del XIX secolo, che è l'inno nazionale della Repubblica Italiana.


La musica rock

La musica rock è un genere musicale, nato nel corso degli anni cinquanta e anni sessanta negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che trae le sue origini nella musica dei decenni precedenti, in particolare nel rock and roll, nel rhythm and blues, nel country, con richiami di musica folk. Il suono del rock ruota spesso intorno alla chitarra elettrica, alla quale si aggiungono strumenti ritmici come il basso elettrico la batteria, e strumenti a tastiera come l'organo Hammond, il pianoforte, la tastiera e, alla fine degli anni sessanta, sintetizzatore; altri strumenti come il sassofono e l'armonica sono usati, perlopiù per assolo. Possono essere inoltre presenti archi (violino e violoncello) ed ottoni (tromba e trombone). Alla fine degli anni sessanta ed i primi anni settanta, la musica rock ha sviluppato diversi sottogeneri; si è mescolata con la musica popolare creando il folk rock, con il blues per creare blues-rock e con il jazz per creare il fusion. In seguito, il rock ha incorporato influenze soul, funk e della musica latina, sviluppando altri sottogeneri; nei settanta il soft rock, il glam rock, l'heavy metal, l'hard rock, il progressive rock ed il punk rock, negli ottanta la new wave, l'hardcore punk e l'alternative rock, mentre negli anni novanta il grunge, il Britpop, l'indie rock. Molti gruppi rock sono composti da quattro elementi, un chitarrista elettrico, un cantante, un bassista ed un batterista, formando un quartetto; talvolta si può omettere un membro, così come il cantante può suonare anch'egli uno strumento e il canto stesso può essere assegnato a più persone.

La musica afroamericana

Per musica afroamericana (chiamata anche black music, e un tempo nota come race music) si intende un termine generico usato per una varietà di generi musicali derivanti o influenzati dalla cultura degli afroamericani, dal Jazz, Blues, Swing, Rock & Roll e Soul fino al Funk, Rap, R&B, Reggae e Dancehall, che per molto tempo sono stati una minoranza etnica rispetto alla popolazione degli Stati Uniti. Questi vennero originariamente portati nel Nord America come schiavi nelle piantagioni di cotone, portando con sé tipiche canzoni polifoniche da centinaia di gruppi etnici dell'Africa occidentale e sub-Sahariana. Negli Stati Uniti, le varie tradizioni culturali si unirono con le influenze della polka, dei valzer e di altra musica europea. In periodi successivi vi furono molte innovazioni e cambiamenti e, nel XXI secolo, i generi afro-americani sono divenuti tra i più importanti e più seguiti di tutta la scena musicale.

La musica concreta

Musica concreta (Musique Concrète) è un genere musicale che ebbe origine dalle esperienze del compositore francese Pierre Schaeffer nel 1948. Pierre Schaeffer parla di musica concreta intendendo il suono nella sua completezza; ovverosia il fatto di ascoltare il suono in tutti i suoi aspetti (attacco sonoro, durata, inviluppo, densità di massa sonora, andamento, timbro, frequenza, ampiezza etc.). Tale espressione si collocava in contrapposizione all'idea di "astrazione" che secondo Schaeffer caratterizzava l'approccio musicale dominante (musica elettronica, musica strumentale). Cioè, il pensare la musica per criteri astratti (armonia, contrappunto, notazione, dispositivi logici, etc.) piuttosto che elaborarla concretamente attraverso il suono e l'ascolto.

La musica "leggera"

Viene abitualmente definita con il termine musica leggera, musica pop, pop music (sinonimo inglese), o semplicemente pop, la musica mainstream contemporanea, destinata ad un pubblico vasto quanto più è possibile. L'espressione definisce un tipo di musica di facile ascolto e poco elaborata, spesso ridotta a semplice intrattenimento e destinata al consumo di massa. In effetti, la musica leggera raggruppa in sé un insieme di tendenze musicali affermatesi a partire dal XX secolo, caratterizzate da un linguaggio relativamente semplice e in alcuni casi schematico. La musica leggera è strettamente inserita nel circuito di diffusione commerciale mondiale con incisioni discografiche, video, festival, concerti-spettacolo, trasmissioni e reti televisive e radiofoniche. Se la semplicità del linguaggio musicale e il disimpegno tematico distinguono la musica leggera dalla cosiddetta "musica colta" e underground, la presenza di una vera e propria industria la differenzia dalla musica popolare. Può sembrare normale considerare la musica leggera come sinonimo di popular music, anche se oggi si tratta di una similitudine non del tutto propria: date le sue caratteristiche peculiari tutta la musica pop è musica popular, ma non è vero il contrario; esiste, in ogni caso, una grande difficoltà a relazionare tali concetti, soprattutto a causa dei continui fraintendimenti che si vengono a creare nel dire comune.

Franz Schubert

Franz Peter Schubert (Vienna, 31 gennaio 1797 – Vienna, 19 novembre 1828) è stato un compositore austriaco di musica romantica.

La musica romantica

 La musica romantica è la musica composta secondo i principi dell'estetica romantica. In senso stretto riguarda un arco di tempo che va dal XIX secolo agli inizi del XX secolo. In questo periodo il linguaggio musicale subisce una rapida evoluzione. Il musicista romantico muta infatti la sua posizione sociale: da un dipendente al servizio di chiese o corti diventa un libero professionista. Per il musicista romantico la ricerca della libertà professionale significò la possibilità di esprimere i propri sentimenti e le proprie passioni senza dover obbedire alle rigide, aride regole formali del classicismo. Si impose dunque una nuova libertà formale: alla melodia fu affidato un ruolo-chiave come veicolo dell'espressione, ora frenetica ora malinconica, anche grazie al frequente uso del modo minore. Le dinamiche si fecero più irregolari, costellate dalle variazioni agogiche (accelerandi, rallentandi, rubati). Notevole importanza ed autonomia acquisirono i timbri strumentali. Lo strumento musicale prediletto di quest'epoca fu il pianoforte per la quantità di gradazioni d'intensità e timbro di cui era capace e per l'elemento lirico e soggettivo legato alla presenza di un unico esecutore. Nacquero in questo periodo nuove forme musicali caratterizzate dalla concisione, quali il notturno, la romanza senza parole, il foglio d'album e il Lied, finalizzate ad un'espressione immediata dei sentimenti e dei moti più intimi dell'animo umano. Brani che talvolta erano scritti "di getto" (da cui il nome di un'altra forma tipica della letteratura pianistica di questo periodo: l'improvviso), sotto l'impulso dell'ispirazione. In quest'ambito si svilupparono due tendenze opposte: l'intimismo e il virtuosismo. Il primo cercava suoni perlati, soffici e raffinati, evitava le folle, si rifugiava nei salotti ed emergeva d'innanzi a pochi amici. Il virtuosismo invece scatenava sonorità imponenti, tempeste di note e di arpeggi. Era alla ricerca della folla e voleva mandarla in delirio, trionfando su di essa. Solitamente questo tipo di composizioni erano eseguite nei salotti di signori facoltosi, mecenati delle arti e donne di cultura. I compositori avevano modo di conoscersi fra loro ed è questa l'epoca dei grandi scambi culturali, ad esempio tra Ferencz Liszt e Frederick Chopin, Felix Mendelssohn e Robert Schumann. Quest'ultimo, insieme a Franz Schubert si dedicò molto al Lied, una forma musicale tedesca da camera per voce e pianoforte, basata su testi poetici sia d’autori romantici, sia della tradizione popolare.

Ludwig van Beethoven

Ludwig van Beethoven (Bonn, battezzato il 17 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) è stato un compositore e pianista tedesco. Figura cruciale della musica colta occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese ed è considerato uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Nonostante i problemi di ipoacusia che lo afflissero prima ancora d'aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, condurre e suonare, anche quando poi divenne completamente sordo. Beethoven ha lasciato una produzione musicale fondamentale, straordinaria per la sua forza espressiva e capace di evocare una gran mutevolezza di emozioni. Beethoven influenzò fortemente il linguaggio musicale del XIX secolo e oltre, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Crebbe in tal modo, nel periodo Romantico, il mito del Beethoven artista eroico, capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento; ciò nonostante, la sua adesione alle regole dell'armonia nelle modulazioni e il rigetto dei cromatismi nelle melodie lo collocano nel solco della tradizione del Classicismo pur anticipando molti aspetti del futuro Romanticismo.Nel vasto catalogo delle composizioni beethoveniane, grande rilievo hanno la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche.

Wolfang Amadeus Mozart

Wolfgang Amadeus Mozart, nome di battesimo Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791), è stato un compositore, pianista, organista e violinista austriaco[1], a cui è universalmente riconosciuta la creazione di opere musicali di straordinario valore artistico. Mozart è annoverato tra i più grandi geni della storia della musica, dotato di raro e precoce talento. Morì all'età di trentacinque anni, lasciando pagine indimenticabili di musica classica di ogni genere, tanto da essere definito dal Grove Dictionary come "il compositore più universale nella storia della musica occidentale": la sua produzione comprende musica sinfonica, sacra, da camera e opere di vario genere. La musica di Mozart è considerata la "musica classica" per eccellenza, egli è infatti il principale esponente del "Classicismo" settecentesco, i cui canoni principali erano l'armonia, l'eleganza, la calma imperturbabile e l'olimpica serenità. Mozart raggiunge nella sua musica divina vertici di perfezione adamantina, celestiale e ineguagliabile, tanto che il filosofo Nietzsche lo considererà il simbolo dello "Spirito Apollineo della Musica", in contrapposizione a Wagner, che Nietzsche definirà l'emblema dello "Spirito Dionisiaco della Musica"

La musica classica

La musica classica (etimologicamente: "musica che serve da modello", "che pone le basi") è la musica colta occidentale composta in quella stagione creativa che va dall'undicesimo secolo fino ai primi anni del Novecento.A differenza quindi degli altri tipi di arte (pittura, scultura, ecc...), nella storia della musica il periodo classico non indica l'età antica greco-romana. I confini della categoria sono tuttavia imprecisi e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri, dunque ciò che oggi si definisce classico non lo era ai tempi in cui venne composto.

Il pre-jazz

Tutto  ebbe inizio sicuramente da un avvenimento storico drammatico come quello della deportazione degli schiavi africani negli Stati Uniti, in particolare negli stati del Sud per lavorare come schiavi nelle piantagioni.
Furono loro che iniziano a cantare “worksong” nelle campagne durante il duro lavoro, lo spiritual
e il gospel nelle funzioni religiose, il blues Dopo l’abolizione della schiavitù nel 1863 i numerosi neri si stabilirono nelle grandi città americane e molti di essi trovarono lavoro come musicisti. E contribuirono alla diffusione di questo nuovo genere. Queste forme di musica si riversarono tutte assieme nelle originarie e primitive forme del jazz che unite alla cultura dei bianchi immigrati che abitavano in quei luoghi danno origine al genere jazz come lo conosciamo.

Alla base del jazz ci sono tre caratteristiche fondamentali :
1-Il ritmo: che nel jazz ha un suono tutto particolare fortemente sincopato

2-improvvisazione: musicisti alle quali non manca l’esperienza improvvisano degli accenti delle sfumature tipiche del jazz
3-la voce : nel jazz cantato l’uso della voce a toni bassi è l’elemento peculiare .
Il boom del jazz si ha negli anni ’30. La caratteristica principale dello stile è l’esecuzione di linee melodiche improvvisate con la presenza centrale di tre strumenti: tromba, trombone , clarinetto. Tappa fondamentale quanto consequenziale a New Orleans fu Chicago. Durante gli anni ’20, l’originario stile di New Orleans trovò la sua vera fioritura in Chicago e qui si affermò definitivamente Nella southside di Chicago, il quartiere nero, si sviluppò una fervente attività musicale e jazzistica. Qui vennero incisi i primi capolavori da parte delle bands. Chicago, fu dunque, un centro che segnò profondamente l’evoluzione del jazz e rimase costantemente un importante punto di riferimento per i musicisti, tanto è vero che, negli anni ’60 diverrà uno dei più importanti luoghi in cui si solidificheranno le tendenze d’avanguardia musicalmente e politicamente più radicali della cultura nero-americana. Proprio in questa città gli elementi della cultura occidentale e bianca contaminarono il jazz nero. La sensibilità bianca infatti, derivata dai modelli bianchi europei introdusse soluzioni armoniche più raffinate e sempre crescendo, la valorizzazione dell’ elemento solistico che si tradurrà nella preponderanza dell’improvvisazione del singolo e nella dominazione del sassofono, nonché nella nascita delle grosse formazioni annunciando lo stile swing.