mercoledì 22 febbraio 2012

Gli strumenti della musica indiana

La vina
La musica classica indiana è di tipo monofonico ed è quindi basata su di una singola linea melodica. Lo spettacolo di una composizione comincia con gli interpreti che escono in un ordine prestabilito: prima lo strumento solista, poi il cantante e quindi i musicisti ed i percussionisti. I musicisti cominciano l'accordatura dei loro strumenti e questo processo spesso si mescola impercettibilmente all'inizio della musica.
Gli strumenti musicali indiani usati nell'esecuzione della musica classica sono la vina (strumento antichissimo a corde pizzicate, ne esistono
diversi tipi), il mridangam (percussione, India del Sud), la tabla (percussione, India del Nord), il pakhawaj (percussione, India del Nord), il kanjira (percussione, India del Sud), il tamburo, il flauto, il sitar, il sarod (India del Nord), il gottuvadyam (tipo di vina dell'Idia del Sud), il violino (usato principalmente nel Sud), la sarangi (strumento ad arco, India del Nord), il santur (simile a un cymbalom, India del Nord) e la chitarra indiana (una modifica della chitarra occidentale che viene suonata nello stile della chitarra slide).

martedì 21 febbraio 2012

La musica indiana


Le origini della musica classica indiana sono tracciate a partire dal più antico libro di sacre scritture della tradizione indù, i Veda. Il Samaveda, uno dei quattro Veda, tratta a lungo di questo tema.
I due sistemi principali della musica classica indiana sono:
1. La musica indostana (Hindustani), del nord dell'India,
2. La musica carnatica (Karnàtak), dell'India meridionale.
Il tema primario della musica indostana è la Lila. La musica carnatica è basata sempre sul concetto di raga come la musica del nord, ma differisce poiché le due sono evolute diversamente. Enfatizza le qualità vocali piuttosto che quelle degli strumenti. Temi primari sono Devi e Rama che descrivono i canti dei templi e patriottici.

sabato 4 febbraio 2012

Il surrealismo

Il surrealismo è un movimento culturale molto diffuso nella cultura del novecento che nasce in opposizione al Dadaismo. Ha coinvolto tutte le arti visive, anche letteratura e cinema, quest'ultimo nato negli anni venti a Parigi. Il movimento ebbe come principale teorico il poeta André Breton, che canalizzò la vitalità distruttiva del dadaismo. Breton fu influenzato dalla lettura de L'interpretazione dei sogni di Freud del 1899; dopo averlo letto arrivò alla conclusione che era inaccettabile il fatto che il sogno (e l'inconscio) avesse avuto così poco spazio nella civiltà moderna e pensò quindi di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l'inconscio avessero un ruolo fondamentale. Nacque così il surrealismo.

Il futurismo

Il Futurismo nasce in un periodo (inizio Novecento) di grande fase evolutiva dove tutto il mondo dell'arte e della cultura era stimolato da moltissimi fattori determinanti: le guerre, la trasformazione sociale dei popoli, i grandi cambiamenti politici, e le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione come il telegrafo senza fili, la radio, aeroplani e le prime cineprese; tutti fattori che arrivarono a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, "avvicinando" fra loro i continenti. Il XX secolo era quindi invaso da un nuovo vento, che portava all'interno dell'essere umano una nuova realtà: la velocità. Le catene di montaggio abbattevano i tempi di produzione, le automobili aumentavano ogni giorno, le strade iniziarono a riempirsi di luce artificiale, si avvertiva questa nuova sensazione di futuro e velocità sia nel tempo impiegato per produrre o arrivare ad una destinazione, sia nei nuovi spazi che potevano essere percorsi, sia nelle nuove possibilità di comunicazione. Questo movimento nacque inizialmente in Italia, successivamente si diffuse in tutta Europa.

Il cubismo

Cubismo è un'espressione con cui si è soliti designare una corrente artistica ben riconoscibile, distinta e fondativa rispetto a molte altre correnti e movimenti che si sarebbero successivamente sviluppate. Tuttavia il cubismo non è un movimento capeggiato da un fondatore e non ha una direzione unitaria. Il termine "cubismo" è occasionale : nel 1908 Matisse osservando alcune opere di Braque composte da "piccoli cubi" le giudicò negativamente, e Louis Vauxcelles l'anno dopo le chiamò "bizzarrie cubiste". Da allora le opere di Picasso , Braque e altri vennero denominate cubiste. Si può tuttavia individuare in Paul Cézanne un pittore che nelle sue solitarie sperimentazione è stato in grado di prefigurare quelli che saranno lo stile, la visione e le tematiche cubiste. Partendo dalla semplificazione delle forme di Cézanne e dall'osservazione dell'espressività delle maschere africane, alcuni artisti iniziarono ad operare una scomposizione della figuratività e, attraverso un'etichetta non proprio lusinghiera imposta da un critico esterno al gruppo (nello specifico, da Louis Vauxcelles in una recensione del 1908 comparsa su Gil Blas), questi artisti giungono alla scomposizione dell'oggetto, abbandonando completamente la visione prospettica e naturalistica.

Progetto Comenius

Il progetto Comenius è un programma settoriale europeo facente parte del Lifelong Learning Programme, insieme al progetto Leonardo da Vinci, al progetto Erasmus e al programma Grundtvig. Le azioni Comenius nascono come programma di supporto volte a garantire lo sviluppo e la formazione scolastica, per aiutare i giovani e il personale docente a comprendere meglio le culture europee, le diverse lingue e valori. Comenius promuove lo sviluppo della conoscenza e della comprensione del valore delle diversità culturali e linguistiche in tutta Europa. Prevede il miglioramento della qualità e l’aumento del volume della mobilità degli scambi di allievi, personale docente e istituti scolastici nei vari Stati membri dell'Unione europea, in modo da coinvolgerli in attività educative congiunte. Favorendo scambi culturali tra studenti, Comenius si impegna ad aiutare i giovani ad acquisire le competenze di base necessarie allo sviluppo dell’individuo, migliorare e aumentare i partenariati tra scuole dei diversi paesi UE, incoraggiando inoltre, l'apprendimento di lingue straniere. Il personale docente perfeziona la qualità e la dimensione europea della propria formazione, oltre a potenziare le metodologie pedagogiche e la gestione scolastica.

La prima guerra di indipendenza

La prima guerra di indipendenza italiana è un episodio del Risorgimento, caratterizzato da spontanea partecipazione popolare, in cui varie città (come Milano, Venezia, Genova) e regioni (come la Sicilia e la Toscana) si ribellarono e si dettero governi propri e una guerra fu condotta dagli stati italiani (ma soprattutto dal Piemonte, interessato a espandersi in Lombardia e Veneto) contro l'Austria. Viene detta 'prima' perché nella storiografia ufficiale e scolastica viene inserita in una serie di conflitti che videro come comun denominatore la partecipazione del Regno di Sardegna (che in seguito diventerà il Regno d'Italia) sempre opposto all'Impero austriaco e che si sarebbe risolta con la Prima guerra mondiale e la fine dell'Austria-Ungheria. Dal punto di vista strettamente militare viene divisa in tre fasi: due campagne militari (una prima da 23 marzo al 9 agosto 1848 e una seconda dal 20 al 24 marzo 1849), separate da un periodo di tregua durato alcuni mesi. Volendo la guerra può esser divisa anche in due parti: una prima fase in cui la guerra è condotta da Regno di Sardegna, Granducato di Toscana, Regno delle Due Sicilie e Stato della Chiesa, seguida da una seconda fase (iniziata nell'Aprile del 1848) in cui ufficialmente gli alleati del Regno di Sardegna (pur mantenendo le loro truppe) lasciano la coalizione.

Il fonoautografo

La prima invenzione nota di fonografo fu il fonoautografo, ideato da Leon Scott de Martinville e brevettato il 25 marzo 1857. Era in grado di trascrivere graficamente le onde sonore su un mezzo visibile, ma non c'era modo di riprodurre il suono registrato.L'apparecchio era costituito da un corno che concentrava il suono su una membrana cui era fissata una setola di maiale. Inizialmente il mezzo di scrittura era un vetro annerito col fumo, su cui la setola incideva il tracciato. Successivamente fu impiegato un foglio di carta annerito fissato su un cilindro, una soluzione simile a quella adottata successivamente da Edison. In un'altra soluzione era utilizzato un rotolo di carta. L'impiego era limitato come strumento di laboratorio per studi di acustica, con funzione simile al moderno oscilloscopio. Lo scienziato francese Charles Cros presentò il 18 aprile 1877 una teoria sul funzionamento di un ipotetico fonografo. Egli non realizzò alcun apparecchio pratico.

Tavola n° 7, 3°A

Tavola n° 6, 3°A

Tavola n° 22, 2°A

Tavola n° 14, 2°A

Tavola n° 13, 2°A

Tavola n° 9, 2°A

Tavola n° 8, 2°A

Tavola n° 4, 1°A

mercoledì 1 febbraio 2012

La struttura di una canzone

La canzone è composta:
1.  Dalla strofa (o strofe): è un gruppo di versi, di numero e di tipo fisso o variabile che vengono organizzati secondo uno schema, in genere ritmico, seguito da una pausa. È nota anche con il nome di stanza. Per poter definire i vari tipi di strofe occorre prendere in considerazione sia la successione delle rime che il numero dei versi. La strofa può quindi essere considerata un sistema ritmico che viene stabilito dalla combinazione delle rime e dalla struttura metrica dei versi che la compongono. Le combinazioni strofiche possono essere infinite. Esse sono legate a regole fisse di decodificazione del testo poetico ma anche alla capacità di innovazione e alla libertà del poeta.
I generi metrici più frequenti sono: il distico, la terzina, la quartina, la sestina,l'ottava.
2. Il ritornello è presente in quasi tutti i brani musicali pop o rock. Normalmente è associato alla frase musicale più orecchiabile, e la sua efficacia gioca un ruolo fondamentale nel successo di un brano di musica leggera. Di solito viene posto in evidenza anche da contrasti marcati con la strofa, che possono includere elementi melodici, ritmici, armonici e lirici; la strumentazione stessa può essere arricchita nel ritornello per conferirgli maggiore enfasi. Il ritornello può essere reso più interessante introducendo varianti melodiche e liriche fra le diverse ripetizioni. Tuttavia, tali variazioni non devono pregiudicare la riconoscibilità del ritornello stesso; per esempio, potrebbero essere modificate le parole, preservando però la struttura delle rime. Talvolta, le variazioni del ritornello hanno lo scopo di descrivere l'evolvere di una trama.
3. Dall'introduzione: nella terminologia della musica indica un passaggio o una sezione che si apre con un movimento o un pezzo separato. Nella musica popolare è spesso definito intro. L'introduzione stabilisce la melodia, l'armonico, e/o il ritmo relativo al corpo principale di un pezzo.
4. In musica la coda è una breve sezione musicale che serve da conclusione di un episodio (ad esempio un canone, un tempo di un'aria o un movimento di una sinfonia).
In genere la coda è usata come passaggio da un movimento musicale ad una parte finale di coda che ha lo scopo di prolungare il brano aggiungendo una parte conclusiva. Ad esempio se nella fuga è il breve passaggio dalla fine di un episodio all'ingresso della risposta, nelle variazioni è talvolta un episodio esteso indicato per terminare una serie di pezzi ciascuno autonomamente già concluso.
5. Dall' inciso: una sezione, generalmente di otto battute, che ha la funzione di separare la ripetizione di strofe e ritornelli.